Torna Sonoro, la rassegna internazionale di musica da camera

orchestraDa Mozart a Schumann, passando per Brahms, saranno loro i grandi classici protagonisti di “SoNoRo”, la rassegna internazionale di musica da camera che per il terzo anno consecutivo ha scelto di fare tappa ad Arezzo. L’evento è iniziato domenica e fino a domani porterà nella città di Monaco Guido artisti eccezionali. Fondato nel 2006 a Bucarest dal violista rumeno Razvan Popovici, “SoNoRo” è diventato in pochi anni uno dei più innovativi ed entusiasmanti festival dell’Est europeo. Ad Arezzo sono in programma date imperdibili, in una location d’eccezione: il cinquecentesco Teatro Vasariano nel Palazzo delle Logge in piazza Grande, primo ‘vero’ teatro pubblico della città, oggi trasformato nell’Aula magna del Liceo Classico “Francesco Petrarca”. L’iniziativa si avvale del patrocinio di Provincia, Comune di Arezzo, Fondazione Guido d’Arezzo e Fraternita dei Laici.

I concerti, ad ingresso gratuito dalle 21, vedranno esibirsi alcuni artisti di fama internazionale, reduci dai palcoscenici più importanti d’Europa: insieme a Razvan Popovici (viola), i lettoni Diana Ketler e Janis Maleckis al pianoforte, il finlandese Jan-Erik Gustafsson al violoncello, infine al violino l’ucraino Andrej Bielow, la moscovita Anna-Liisa Bezrodny e Alissa Margulis, nata a Friburgo da una famiglia di musicisti russi, definita da Martha Argerich “una forte personalità musicale”, dallo stile “eccezionale” secondo The Guardian. Questa sera domenica per il concerto dal titolo “Joie de vivre” eseguiranno musiche di Wolfgang Amadeus Mozart (il quartetto con pianoforte in Sol minore KV 478), Antonin Dvorak (il terzetto per due violini e viola in Do maggiore op. 74) e Robert Schumann (il quartetto cin pianoforte in mi bemolle maggiore op. 47). Questa sera martedì 28 maggio sarà la volta di “Brahms &… figli”, con l’esecuzione di partiture di Johannes Brahms (1833-1897), Josef Suk e ancora Antonin Dvorak. “Sono felice di poter portare per la terza volta ad Arezzo un festival che in sette anni è cresciuto molto ed ha varcato i confini della Romania – dice il direttore artistico Razvan Popovici – dopo una serie di date ad Istanbul, Atene e Sofia, siamo più che mai contenti di ritornare nella città di Piero della Francesca per parlare di musica classica in maniera diversa e originale”. Obiettivo di Popovici è avvicinare alla musica classica sia il pubblico tradizionale dei concerti sia quello più giovane. Dopo la tappa aretina, il Festival SoNoRo si trasferirà a Montepulciano per i due concerti finali, rispettivamente venerdì 31 maggio alle 18 a Palazzo Ricci e sabato 1 giugno alle 19.30 al Podere Il Melograno, con “Musica in Leopoldina”.

Sabato Don Giovanni al Pietro Aretino

don giovanniSabato 11 maggio alle 21.15 al Teatro Pietro Aretino, per la rassegna Teatri d’Autore, c’è Don Giovanni un progetto di Giovanni Guerrieri, Giulia Solano e Giulia Gallo  con Arianna Benvenuti, Giulia Gallo, Giovanni Guerrieri, Maria Pacelli, Matteo Pizzanelli, Federico Polacci, Giulia Solano  tecnica Federico Polacci. E in musikalischer Spass zu Don Giovanni è un capriccio per “boccacce e rumorini” che propone, attraverso una partitura rigorosissima di “gesti musicali”, la struttura essenziale del Don Giovanni di Mozart: una selezione delle arie più significative incastonate in un disegno drammaturgico compiuto e interpretate “rumoristicamente” dagli attori della Compagnia I Sacchi di Sabbia. Lo spettacolo è in definitiva un’esecuzione a cappella di una riduzione strumentale del Don Giovanni da parte di una piccola corale.

I sei giovani che la compongono non sono però musicisti, ma attori che hanno costruito la loro partitura “recitando” la musica di Mozart, imitando fino allo sfinimento una versione del Don Giovanni eseguita da Karajan nel 1986. Dalla recitazione “del suono”, dal tentativo di riprodurre il rumore dello strumento, si arriva – addentrandosi dalla “parte sbagliata” quella che nessun musicista praticherebbe – ad una pionieristica versione dell’Opera di Mozart: una versione “sgrammaticata”, senza “rappresentazione”, ma che in virtù delle tragicomiche espressioni facciali degli attori chiamati ad imitare le sonorità degli strumenti e l’ausilio della proiezione del libretto sullo sfondo, riesce ad evocare l’essenza del grande personaggio mozartiano. Frutto di un approccio all’opera spiazzante, d’una interpretazione “teatrale” in cui il testo dello spettacolo è rappresentato dalla melodia e dalla timbrica degli strumenti, questo lavoro si colloca nella scia di una ricerca sul melodramma che nel 2008 ha fatto vincere alla formazione pisana il prestigioso Premio Ubu. Un omaggio a Mozart: uno sberleffo e al tempo stesso un atto d’amore per un’opera magnifica.

Il Requiem di Mozart: torna Diventinventi con la Vox Cordis

VOXCORDISSarà Mozart il grande protagonista della serata. Le note del suo Requiem risuoneranno piene di fede e speranza mercoledì 27 marzo alle 21 nella Pieve di Santa Maria ad Arezzo, nell’esecuzione per coro, orchestra e solisti proposta dall’ensemble Vox Cordis diretto dal maestro Lorenzo Donati e dall’Orchestra Città di Arezzo, con la soprano Gaia Matteini, la contralto Letizia Grassi, il tenore Rosolino Claudio Cardile e il basso Roberto Locci. Un appuntamento imperdibile con la grande musica, inserito nell’ambito della III edizione del festival ‘Dinventinventi’, ideato dall’associazione Insieme vocale Vox Cordis con il patrocinio di Provincia e Comune di Arezzo. La Messa di Requiem in Re minore K626 fu l’ultima composizione del musicista di Salisburgo, che morì il 5 dicembre 1791 lasciando la partitura incompleta. Fu poi il suo allievo Franz Xaver Süssmayr a terminarla. Molte le leggende e i misteri legati sia alla prematura scomparsa di Mozart sia alla sua ultima opera, che resta un capolavoro assoluto mantenendo intatto dopo oltre due secoli il suo connubio fortissimo di grazia struggente e di potenza. “È un concerto di assoluta rilevanza, che la nostra associazione ha deciso di regalarsi e di regalare alla città nella settimana di Pasqua in memoria del nostro primo indimenticato presidente, Massimo Conserva”, sottolinea la presidente della Vox Cordis Gianna Baroni, “l’emozione è molto alta anche perché riuscire a mettere insieme coro, solisti ed orchestra in tempi di crisi per la cultura non è semplice. Ringraziamo quanti ci sostengono continuando a credere nel messaggio profondo che la musica ci offre”.

La serata, ad ingresso gratuito, si aprirà alle 20.20 con una breve performance del coro Vox Cordis sulle note del Requiem di H. Howells, alla quale potrà partecipare anche il pubblico in sala con la guida del maestro Lorenzo Donati. Un’occasione per entrare nel vivo delle partiture e comprendere meglio stili e tecniche di composizione ed esecuzione dei Requiem. Di fatto, una introduzione che funge anche da guida all’ascolto del capolavoro mozartiano. Si prosegue con l’esecuzione in prima assoluta di un brano scritto per coro e viola da Donati e dedicato a Massimo Conserva. Poi, alle 21, l’attesissimo concerto per coro, orchestra e voci soliste.

Musica da camera, a Palazzo comunale torna la rassegna SoNoRo

Riparte la rassegna di concerti di musica da camera “SoNoRo”. Il primo appuntamento con l’iniziativa che si svolge con il patrocinio del Comune di Arezzo, Provincia, Fondazione Guido d’Arezzo e Fraternita dei Laici, è per mercoledì 23 maggio alle 21, a Palazzo Comunale. Il programma della serata prevede: Wolfgang Amadeus Mozart “Quartetto con pianoforte in mi bemolle maggiore, KV 493”; Nino Rota “Trio per clarinetto, violoncello e pianoforte”; Johannes Brahms “Trio con pianoforte in si bemolle maggiore, op.18”. In scena gli interpreti: Diana Ketler al pianoforte, Andrei Bielow al violino, Razvan Popovici alla viola, Monika Leskovar al violoncello e Reto Bieri al clarinetto.

Il quartetto per pianoforte e archi di Mozart (violino, viola e violoncello) non è stato mai particolarmente frequentato nella musica da camera. Anche Mozart lo ha trattato due sole volte: nell’ottobre del 1785 e nel novembre dell’anno successivo con il concerto qui proposto Il KV 493 si svolge in un clima espressivo di gaia distensione, appena un poco solcata da qualche ombra nel larghetto centrale, come si conviene a un lavoro che tiene immediatamente dietro all’enorme esperienza di dialogo drammatico e di introspezione interiore fatta dal compositore con le “Nozze di Figaro”. Giovanni Rota Rinaldi (1911-1979), noto come Nino Rota, è associato alle colonne sonore di alcuni dei film più importanti della storia del cinema, da “Amarcord” a “Il Padrino”, ad “Assassinio sul Nilo”. Sono lavori talmente perfetti nel loro genere (gli hanno fruttato un Golden Globe per la migliore colonna sonora originale, un Oscar alla migliore colonna sonora e un David di Donatello) che hanno oscurato il grosso della sua produzione artistica che invece è una produzione di tutto rispetto se si pensa che comprende 22 pezzi per pianoforte, una trentina di pezzi di musica da camera, numerosi brani di musica vocale, 24 pezzi per grande orchestra fra cui 4 sinfonie. Quando Brahms compose l’opera proposta, il 1860, si trovò implicato nella battaglia fra i musicisti di Hannover, come il violinista Joachim, che vedevano in lui il difensore e quasi la vestale della grande tradizione tedesca, e i Neo Tedeschi di Weimar e di Lipsia, spalleggiati dall’autorevole rivista “Zeitschrift für Musik” e stretti intorno a Liszt, testa di ponte con Berlioz e Wagner. In questo clima polemico Brahms dedicò gran parte dell’estate al Sestetto quasi per dimenticarne gli eccessi, anche personali, con i colleghi musicisti.

E la rassegna Sonoro prosegue fino al 27 maggio e Arezzo torna ad essere il palcoscenico della grande musica da camera con i concerti del festival nato a Bucarest sei anni fa e diventato ormai uno dei più innovativi ed entusiasmanti eventi musicali dell’Est europeo, tanto da varcare i confini della Romania. Quattro, e ad ingresso gratuito, i concerti in programma ad Arezzo, che per il secondo anno consecutivo si conferma unica tappa italiana del festival. Il primo è previsto per mercoledì 23 maggio alle ore 21 presso il Palazzo Comunale. Giovedì 24 maggio, sempre alle ore 21, si terrà il secondo concerto presso il Santuario della Madonna del Giuncheto (San Polo), venerdì 25 il terzo presso Villa Maggi (ma l’ingresso sarà solo su invito). Domenica 27, grande concerto finale nel Palazzo della Provincia.