Povero e onesto gentiluomo, il libro diario di Sbirziola in biblioteca

diarioC’è la storia di un siciliano emigrato in Australia in “Povero, onesto e gentiluomo” di Antonio Sbirziola. Giovedì 18 aprile alle 17 appuntamento nella Sala conferenze della Biblioteca Città di Arezzo di via dei Pileati per la rassegna “La storia, le storie. Ritratti di persone del novecento”. E’ questo il titolo del ciclo di incontri, promosso da Biblioteca Città di Arezzo e Archivio diaristico nazionale, con il patrocinio del Comune di Arezzo, nel quale saranno presentati alcuni titoli della collana Storie Italiane, curata dall’Archivio ed edita da Il Mulino. Il ciclo di incontri questo mese proporrà la presentazione del libro “Povero, onesto e gentiluomo” di Antonio Sbirziola. A soli dodici anni, in un piccolo paese siciliano, Antonio lascia la scuola per contribuire al mantenimento della famiglia. Deve farlo, la famiglia è numerosa – sette figli – e la piccola ricchezza parentale se n’è andata: un discreto pezzetto di terra, a ripianare la perdita di un prestito fatto e non restituito, e una casa agricola e il bestiame perduti per l’esplosione di una polveriera americana in tempo di guerra. Inizia troppo presto, in età adolescenziale, la vita adulta di Sbirziola, e conosce povertà e sfruttamento: dall’apprendistato come barbiere al lavoro di saldatore, fino alle speranze trasformate in delusioni di un periodo trascorso a Genova, dove alterna lavori duri e saltuari tra edilizia e settore metalmeccanico. Nel 1961, le occupazioni precarie e i sacrifici costringono il ventenne Antonio a imbarcarsi verso l’Australia, in cerca di fortuna. E in Australia, la terra nuovissima, si apriranno per lui nuove prospettive: un lavoro, una famiglia, il sogno poi realizzato di una bella casa. Desideri e sogni prendono forma e nonostante le fatiche, le sconfitte, le delusioni «La vita e bella di viverla e godersela, che la più bella cosa che abiamo, nel tempo che siamo in questo mondo».

Antonio Sbirziola, nato a Butera in provincia di Caltanissetta nel 1942, vive a Sydney, in Australia, dove è emigrato nel 1961 e dove ha lavorato come ferroviere fino alla pensione. Ha vinto il Premio Pieve 2006 con le sue memorie del periodo 1977-1984, pubblicate con il titolo «Un giorno è bello e il prossimo è migliore» (Terre di Mezzo, 2007): nella memoria di un siciliano emigrato in Australia il duro lavoro per costruire una casa per la famiglia e darle quell’agiatezza che non ha avuto lui da giovane, corre parallelo al dolore per la malattia del figlio più piccolo. Nato con una malformazione cardiaca, Marcello muore a quattro anni, lasciando un grande vuoto nei genitori. L’affetto dei cognati e degli amici permetterà loro di ritrovare un po’ di serenità e di dedicarsi agli altri due figli. L’incontro e il volume saranno presentati da Natalia Cangi e Nicola Maranesi. La rassegna “La storia, le storie. Ritratti di persone del novecento” si concluderà il 23 maggio con la storia di Sergio Lenci, Un colpo alla nuca. Memorie di una vittima del terrorismo, presentata da Camillo Brezzi. La collana Storie Italiane propone infatti al grande pubblico le storie dell’Archivio dei diari di Pieve Santo Stefano, con uno sguardo speciale sulle vicende della Storia del nostro paese.

Mengo Music Fest, dopo i Blastema arrivano gli Who Made Who

Dopo la conferma dei Blastema, protagonisti dell’ultimo festival di Sanremo, il cast della nona edizione del Mengo Music Fest si arricchisce di un altro nome di livello internazionale. Saranno i danesi WhoMadeWho i protagonisti della serata di giovedì 4 luglio. Una serata che si preannuncia assolutamente indimenticabile, come sempre con ingresso gratuito. Il Mengo Music Fest si terrà da martedì 2 a venerdì 5 luglio 2013 ad Arezzo, al parco di via Alfieri in zona Tortaia. In attesa di ulteriori conferme, una nona edizione assolutamente scoppiettante.

Gli WhoMadeWho si formano nel 2003 a Copenaghen, in Danimarca, dall’incontro tra il cantante e chitarrista Jeppe Kjellberg, proveniente dalla scena avant garde jazz della città, il bassista Tomas Hoffding, proveniente dalla scena indie-rock, e il batterista Tomas Barford, già nei Filur e al fianco di Kasper Bjorke e conosciuto anche come DJ con lo pseudonimo Tomboy. Il loro primo eponimo album viene stampato nel 2005 dall’etichetta tedesca Gomma Records, così come il secondo disco THE PLOT del 2009. Suonano insieme e remixano brani per gente come Daft Punk, LCD Soundsystem, Hot Chip e Digitalism e si inseriscono con naturalezza proprio in quella scena in bilico tra elettronica e indie-rock. Nel 2011 arriva il mini album KNEE DEEP, primo lavoro per la prestigiosa label teutonica Kompakt, con la quale pubblicano anche il terzo capitolo discografico BRIGHTER nel 2012. Il trio danese è difficile da definire, ma la loro musica ha uno suono solare e allo stesso tempo potente ed è stilisticamente e armonicamente avventurosa. I loro live sono sempre un’esperienza indimenticabile e sorprendente.