Open Day con Angela Finocchiaro a Castelfranco

Angela_FinocchiaroVenerdì 1 febbraio alle 21 al Teatro Capodaglio di Castelfranco di Sopra, va in scena Open Day di Walter Fontana con Angela Finocchiaro e Michele di Mauro per la regia di Ruggero Cara. Separati da tempo, mediamente tritati dalla vita, entrambi sui cinquanta: una madre e un padre si ritrovano faccia a faccia in un giorno importante: iscrivere la figlia quattordicenne alla scuola media superiore. Sembra facile, ma non lo è. Un semplice modulo da compilare diventa per i due ex-coniugi un interrogatorio insidioso, che li spinge a ripercorrere la loro vita, in un crescendo di sottile follia. Tra litigi interrotti da anni, discorsi intorno a una figlia che non si vede mai, ma è al centro di tutto, licei chic con presidi analfabeti e incursioni mentali nella Grecia del IV secolo a. C., si intrecciano tensioni, speranze e qualche sorpresa: perchè il passato non è sempre come te lo ricordi e il futuro non è mai come te lo immagini. Per info: 055 9149219 – 347 8723434.

Il Don Giovanni di Molìere in scena al teatro di Cavriglia

don giovanniSabato 2 febbraio alle 21,15 al Teatro di Cavriglia la Compagnia Gank con il Teatro Stabile di Genova presentano  Don Giovanni di Molìere. Con Alberto Giusta, Filippo Dini, Massimo Brizzi, Alessia Giuliani, Mariella Speranza, Alex Sassatelli, per la traduzione di Cesare Garboli e la regia di Antonio Zavatteri. Il Don Giovanni di Molière è un classico, sospeso sull’abisso, tra comicità e dramma, che trova unità nel personaggio del “grande seduttore”: amante infedele, sposo adultero, debitore insolente, padrone tirannico, figlio crudele, ateo temerario e ipocrita temibile. Un’opera sublime e crudele, strana per certi versi se pensiamo agli altri esiti del suo autore, dalla trama contorta e poco lineare, con quei personaggi incredibilmente distanti fra loro, nei caratteri e nell’appartenenza sociale. Il tutto in un continuo intrecciarsi di motivi e di situazioni molto diverse tra loro: ora grottesche, comiche e buffe; ora tragiche, drammatiche e severe; ora realistiche o farsesche, romanzesche o soprannaturali. Forse potremmo dirlo il più shakespeariano fra i titoli molieriani. Questa libertà creativa apparentemente caotica, dovuta anche a una certa fretta compositiva legata alle “psicologie”, ma soprattutto alle gesta dei suoi proverbiali protagonisti, regalano alla “trama” un fascino ambiguo, notturno, da deliro e strepito, confessione e rivelazione, fino al giudizio finale, irreparabilmente cosmico. Il Don Giovanni dei Gank, giovane e avvincente compagnia già rivelatasi adulta, asseconda questa struttura bizzarra in cui commedia e tragedia si accendono e dispiegano senza preavvisi, in un brulicare di luoghi e spazi che azzerano ogni naturalismo perché qui, come sappiamo, le statue prendono vita e si vendicano. Scorrevole e ritmico, dotato di freschezza disinibita, ironico materialismo e scettico vitalismo, il “Don Giovanni” di Filippo Dini rivela la drammatica inadeguatezza dell’uomo moderno, uomo senza qualità, sfiduciato e disonesto, malfidato e inaffidabile, dissoluto e empio. In una parola amorale. Info: 055 9669731.