Giovani band cercasi, parte il contest acustico di Arezzo Factory

ancient skySi chiama Suono Dunque Sono è il nuovo contest acustico dedicato alle band emergenti di Arezzo e provincia. Ad organizzarlo Arezzo Factory, il centro giovani di via Masaccio ad Arezzo, dopo il successo dell’edizione 2012. Anche quest’anno Arezzo Factory concederà infatti ampio spazio alla musica live con la seconda edizione del contest acustico Suono Dunque Sono. La manifestazione, si colloca all’interno di Park Corner, un progetto dell’Assessorato sport e giovani del Comune di Arezzo, realizzato con il contributo della cooperativa sociale Al Plurale, promosso e sostenuto dal Dipartimento della gioventù della presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci l’Associazione nazionale comuni italiani nell’ambito di Creatività Giovanile. Il linguaggio musicale infatti, essendo un linguaggio simbolico, sembra possedere la capacità di aderire in forma calzante e precisa alle sfumature della vita emozionale più di quanto riesca a fare il linguaggio verbale. Prediligendo, in questo concorso, versioni unplugged di pezzi originali, l’organizzazione del contest ne approfitta anche per lanciare una riflessione e un messaggio sull’utilizzo e soprattutto sullo spreco di energia. Lampade a basso consumo, strumenti senza amplificazione, tappeti e pouf sparsi nella stanza, creeranno una suggestiva atmosfera con un mood decisamente vintage. Come fare per iscrivervi? La partecipazione è gratuita, basta compilare il modulo scaricabile dal sito di Arezzo Factory ed inviarlo per email a info@arezzofactory.org.

Le iscrizioni terminano il 16 gennaio. Il concorso è aperto a tutte le band emergenti della provincia di Arezzo i cui componenti hanno un’età compresa tra i 15 e i 35 anni. Il modulo di partecipazione comprende l’indicazione del nome della band, e del nome e cognome di tutti suoi membri e una scheda tecnica del gruppo. La commissione del concorso stabilirà un vincitore per ogni serata. Successivamente le band vincitrici si sfideranno in un’ultima serata che decreterà il gruppo vincitore. Durante ogni esibizione non è concessa l’esecuzione di cover e i brani in scaletta non dovranno superare, complessivamente, la durata di 25 minuti. E non è prevista la presenza di un fonico; nello spirito generale del concorso infatti, ogni band deve essere in grado di gestire autonomamente i propri suoni in versione “unplugged”. La commissione del contest che valuterà le esibizioni e decreterà il vincitore di ogni serata sarà composta da cinque persone, tutte esperte del settore e provenienti dalle varie realtà di gestione e organizzazione culturale della città di Arezzo. Parallelamente, il pubblico presente alle serate di selezione avrà la possibilità di scegliere la propria band preferita attraverso una favorite card che regalerà la finale alla band con più consensi popolari tra quelle non selezionate dalla commissione tecnica. Il premio? La band vincitrice del contest riceverà felpe personalizzate e avrà la possibilità di esibirsi nei migliori eventi della primavera estate 2013. Sabato 19 gennaio alle 21,30 ci sarà l’Opening Act con i vincitori dell’edizione 2012 e la  jam session con tutti i musicisti presenti, ogni sabato fino al 23 febbraio (data della finale) si svolgeranno le selezioni.

Al via il corso per conduttori radiofonici

linus savinoParte il il corso gratuitodi conduzione radiofonica e storia della radio ‘And the Radio plays’, organizzato da Arezzo Factory. Al centro giovani di via Masaccio infatti le iscrizioni sono già aperte e termineranno il 16 gennaio. Non solo un mestiere, quello della radio è anche un pezzo di storia del nostro paese. Il periodo d’oro della radio italiana risale agli anni ‘50 quando viene trasmessa in diretta la prima edizione del Festival di Sanremo e la riforma del sistema radiofonico stabilisce la creazione di tre reti Rai. Alla fine degli anni Sessanta, la “nuova aria” portata dalla contestazione studentesca invade anche la radio, con il programma di culto Chiamate Roma 3131, tre ore di trasmissione quotidiana in diretta telefonica con gli ascoltatori. È il luglio 1970, quando Renzo Arbore e Gianni Boncompagni inaugurano il loro programma Alto Gradimento, rivoluzionando così il modo di parlare agli ascoltatori della radio italiana. A metà degli anni settanta, nel centro di Bologna, iniziano le trasmissioni di Radio Alice, una piccola emittente nata durante il periodo di esplosione delle radio libere, che apre i propri microfoni a chiunque, trasformando la radio in uno strumento di produzione culturale attraverso l’organizzazione di concerti e di raduni giovanili. Alla vigilia di Natale del 1975 invece, al Tribunale di Milano viene registrata la testata Radio Popolare, da sempre simbolo di informazione libera e comunicazione indipendente, perché autonoma da entità editoriali e politiche.

A vent’anni di distanza, ad Arezzo, da un’idea di Mauro Valenti, artefice e direttore artistico di Arezzo Wave, nasce Radio Wave, che negli anni si radica progressivamente tra gli ascoltatori fino a diventare una delle emittenti più seguite e apprezzate del territorio, tanto da decidere di operare, nel 2008, un salto di qualità e sbarcare anche sul web diventando Radio Wave International. È proprio a partire dagli anni duemila che la radio, anche quella tradizionale, conosce in Italia un successo straordinario con ascolti altissimi, condizionando spesso a livello musicale i gusti del pubblico attraverso la propria programmazione, ormai legata all’evoluzione di internet e del web 2.0. Alla luce dell’importanza della radio come mezzo di comunicazione, informazione e socializzazione, all’interno del progetto Park Corner di Arezzo Factory, è stato concepito And the radio plays, un corso di conduzione radiofonica e storia della radio, completamente gratuito, che si svolgerà dal 25 gennaio al 23 febbraio al centro giovani di via Masaccio 6. Il corso gratuito di conduzione radiofonica e storia della radio ‘And the Radio plays’, sarà presentato ufficialmente sabato 19 gennaio alle 19 ad Arezzo Factory. Tra gli argomenti trattati: la storia della radio e della pubblicità radiofonica, la nascita e l’evoluzione di Radio Wave, lo studio di registrazione e la diretta, l’importanza della radio locale, la rassegna stampa e il giornale radio, il reportage, l’indagine e lo scoop, la web radio e le community, la conduzione di intrattenimento, il djing e il programma musicale, la playlist, le hits e la heavy rotation, l’intervista politica, culturale, d’assalto e di relax. Il corso, oltre ad esperti e giornalisti locali, prevede la presenza di ospiti e docenti di fama nazionale tra cui giornalisti di Popolare Network come Claudio Agostoni, Niccolò Vecchia e Marcello Lorrai. Alla fine dell’esperienza sarà rilasciato un attestato di partecipazione e i migliori partecipanti saranno premiati con uno stage presso Radio Wave. Per info: 0575908641 – info@arezzofactory.org

Musica alle Fornaci con Aspettando Valdarno Jazz Winter

Da Pat Metheny, musicista totale, al jazz bianco della west coast, con l’Igor Palmieri Quintet e il critico musicale italiano Alceste Ayroldi: tanti appuntamenti di guida all’ascolto, a cura di giornalisti e musicisti italiani, dedicate alla storia e ai protagonisti del jazz. È la proposta di “Aspettando il Valdarno Jazz”, iniziativa che da quattro anni i direttori del festival VJ (Valdarno Jazz), il sassofonista Daniele Malvisi e il contrabbassista Gianmarco Scaglia, organizzano presso la biblioteca dell’Auditorium Le Fornaci di Terranuova Bracciolini (via Vittorio Veneto 40 /D). Il ciclo di appuntamenti si tiene dal 9 al 30 gennaio, e rappresenta una vera introduzione al Valdarno Jazz Winter Festival, che quest’anno giunge alla 21° edizione. Un’edizione speciale con otto eventi con le stelle del jazz internazionale e italiano, che si svolgerà dal 9 febbraio al 22 marzo nei comuni del Valdarno, tra Terranuova Bracciolini, San Giovanni Valdarno e Montevarchi, in collaborazione con Eventi Music Pool, e inserito nel Network Sonoro, cartellone che riunisce i festival toscani. Ogni sera alle ore 20.30 drink-coffeejazz presso l’Easy Bar, di fronte alla Biblioteca delle Fornaci, con improvvisazioni musicali e, a seguire, alle ore 21.30, la guida all’ascolto (http://valdarnojazzfestival.wordpress.com/).

Il programma si è aperto mercoledì 9 gennaio alle ore 20.30  all’Easy Bar con la performance in duo del sassofonista Raffaele Vannini accompagnato dal contrabbassista Gianmarco Scaglia. Mercoledì 16 gennaio appuntamento con la performance di chitarra solo di Andrea Cincinelli, e l’incontro “Django, vita e musica di una leggenda zingara”, ascolti guidati e presentazione a cura del musicologo Francesco Martinelli. L’incontro ripercorre il libro omonimo, presentato da Michael Dregni e tradotto da Francesco Martinelli, pubblicato nel quadro della collaborazione tra EDT e Fondazione Siena Jazz. Terzo appuntamento, mercoledì 23 gennaio, con la performance di sMALVISIax solo di Alberto Mannatrizio e, alle ore 21.30, l’incontro “Vicessitudini tra melodia e armonia, le mirabolanti avventure dello strumento”, ascolti guidati ed esempi dal vivo mirati ad analizzare il ruolo decisivo che assunse il contrabbasso nel Jazz nel momento storico musicale del passaggio dalla Swing era al Bebop. A cura di Gianmarco Scaglia, con Andrea Cincinelli, Daniele Malvisi, e Sandra Gambassi, voce recitante. Chiusura mercoledì 30 gennaio con l’incontro/intervista con il sassofonista Igor Palmieri, e, a seguire (ingresso 10 euro) musiche e storie del jazz west coast, “Jazz White, tra musica e teatro le vicende dei suoi protagonisti”, evento speciale di anteprima al XXI° Valdarno Jazz Winter Festival. Un percorso tra musica e parole con il critico e giornalista musicale Alceste Ayroldi (tra le riviste Musica Jazz, Il Giornale della Musica, Andy Magazine), editor manager della webzine Jazzitalia, che incontra l’Igor Palmieri Quintet, ensemble formato da Igor Palmieri al sax tenore, Fulvio Chiara alla tromba, Luciano Milanese al contrabbasso, Daniele Gorgone al piano e Vittorio Sicbaldi alla batteria. Nel progetto, Ayroldi vestirà gli abiti dello storyteller e accompagnerà il pubblico attraverso un affascinante percorso nel jazz e nella sua storia. Alla narrazione, che si affida anche alla letteratura jazzistica italiana e straniera, farà eco la musica suonata dal vivo dall‘Igor Palmieri 5et. La particolare sensibilità e le indubbie capacità del gruppo riusciranno a materializzare le parole e le storie narrate. Ingresso libero, ad eccezione del 30 gennaio (10 euro).