Domenica al Teatro di Zucchero arriva Babbo Natale, in scena Carrillon

Bambini a teatro. Domenica 16 dicembre alle 16,30 appuntamento con lo spettacolo “Il Carillon” della mima Bianca Francioni al Teatro di Zucchero. Appuntamento nel teatro dell’Officina 7 in via Setteponti con Carillon. Un mimodramma composto da episodi e situazioni che consentono di rappresentare la realtà come il riflesso di un mondo incantato, fiabesco e lirico. Un viaggio fra metafisico e metaforico, un percorso di mimo danza di una bambina-adulta in un mondo popolato da personaggi fantastici, emozioni e metamorfosi. Una bambola esce da una valigia, prende vita e si immerge in un mondo vegetale, animale ed emozionale, per poi tornare ad essere pupazzo. babbo natale

Ed essendo l’ultima data prima del Natale, Teatro di Zucchero regalerà ai bambini che parteciperanno a questa domenica un incontro speciale: alle 15.30 appuntamento con Babbo Natale, all’interno di un’atmosfera teatrale natalizia, raccoglierà tutte le letterine dei bimbi e farà una foto ricordo con loro. E oltre alla messa in scena dello spettacolo, all’interno del Teatro di Zucchero è prevista un’area didattica dove i bambini possono disegnare, il trucca bimbi, la vendita di palloncini e altri gadgets (a cura di Lai Party), i libri in 3d e pop-up, i dolciumi e lo zucchero filato, con possibilità di affittare una sala per compleanni. Gli spettacoli si svolgono la domenica alle 16,30, costo 5 euro per i bambini (gratuito sotto i 2 anni) e 8 per gli adulti, e con l’abbonamento You&Me al costo di 55 euro un adulto e un bambino hanno diritto all’ingresso a 5 spettacoli a scelta (per info: 3200230509). Ecco i prossimi spettacoli: il 13 gennaio ci sarà Biancaneve, il 27 gennaio in scena Madeline, il 10 febbraio Le avventure di Arlecchino e Pulcinella, il 24 La canzone di Pinocchio, il 10 marzo Autostop, il 24 La sonatina di Alice, il 14 aprile Raperonzolo e il 28 En Piste.

La Clizia di Machiavelli in scena al Mecenate

ugo chitiGiovedì 13 dicembre alle 21.15 al Teatro Mecenate di Arezzo, va in scena La Clizia, libero adattamento di Ugo Chiti da “Clizia” di Niccolò Machiavelli. Per l’ideazione dello spazio, l’adattamento e la regia di Ugo Chiti con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Daniel Dwerryhouse, Alessio Venturini.

La Clizia è commedia di caustica comicità e di farsesca tragicità. Il ridicolo innamoramento del vecchio Nicomaco per la “quasi figlia” Clizia, oltre ad essere catastroficamente destabilizzante per lui, lo è ancora di più per il ristretto nucleo famigliare e per quella società bottegaia che lo aveva eletto come modello di comportamento.

Sergio Fermariello, apre la mostra Mitico Minimale

Alla Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, con inaugurazione domenica 16 dicembre alle 18 e fino al 27 gennaio 2013, si tiene la mostra organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Arezzo con protagonista il raffinato rigore di un maestro della contemporaneità: Sergio Fermariello. Collabora alla esposizione Flora Bigai Arte Contemporanea. Ingresso libero. La mostra presenta uno spaccato del percorso dell’artista, fatto di grafie leggiadre e di codici espressivi evoluti anche se ispirati ad alfabeti antropologici primordiali. Dice Fabio Migliorati, direttore per le attività espositive del Comune di Arezzo e curatore: “la concezione creativa dell’artista si rifà al rito del mito: coagulo di memoria pittorica ed estremità minimalista, per accezioni simil-rupestri recuperate nell’ambito di un’indagine ritmica della profondità universale. Ad Arezzo si celebra la voce di un artista tra i più apprezzati perché ‘esportabile’; una di quelle personalità italiane che, con soddisfazione, si sanno ancora far comprendere internazionalmente”.

“È la mostra conclusiva delle attività espositive dell’anno 2012 – precisa l’assessore Pasquale Macrì. Abbiamo raccolto 40 opere di Fermariello. Ancora, qualcuno attento agli inquadramenti e colpito dai lavori in metallo che lo contraddistinguono, potrebbe definirlo uno scultore. Io preferisco dire: artista. Per la sua ricerca del segno e sul colore, per i suoi bianchi, per la sua capacità di riduzione del ‘3D’ e, in definitiva, di colmare le distanze tra i generi. Un artista, dunque, che può essere accostato ad altri grandi nomi, tipo Giuseppe Capogrossi e Carla Accardi”. L’esposizione consta di lavori bianco e nero: carta su acciaio, tela, scultura… La ricerca è sempre quella che, già con gli anni Ottanta (per la galleria Lucio Amelio di Napoli), muove dalla reiterazione di un segno parossistico, descrivendo il profilo stilizzato e arcaico di un guerriero con lancia e scudo. Di recente, invece, il lavoro di Fermariello, oltre alla ricerca grafico-¬pittorica del segno in superficie, affronta il rapporto fra questa e il suo fondo: in ombra, realizzazione volutamente oscillante tra colore e volume, tra pittura e scultura. In un’intervista rilasciata ad Alessandro Buganza – per Flash Art, in cui si domandava da dove nasce l’interesse per la figura del guerriero – Sergio Fermariello risponde: Dal senso che ha per me la sua liquidazione, la sua “sparizione” sulla scena del mondo… Il guerriero, per millenni, ha rappresentato l’emissario del “tempo”, il suo braccio armato – nel senso che ogni crociata era giustificata in nome di quel divenire salvifico che Cristo aveva saputo indicare quale meta. Oggi che la salvezza non se l’augura più nessuno – ed è venuto meno tutto il senso progressivo della storia – i cavSergio Fermariello 2alieri o i portatori di valore non sono più troppi, ma sono ormai “di troppo”: licenziati osservatori di noi testimoni oculari di questa fine.

Sergio Fermariello ha proposto i suoi lavori in numerose gallerie e musei internazionali. Nel 1989 vince il Premio Internazionale Saatchi & Saatchi per giovani artisti e, all’età di trentadue anni, è invitato da Achille Bonito Oliva a partecipare alla 45° Biennale di Venezia (1993), con una sala personale nel Padiglione Italiano. Negli anni Ottanta espone presso Lucio Amelio, Napoli (1989); Il Capricorno, Venezia (1990); Yvon Lambert, Parigi (1992); Metropolis at the International Kunstausstellung, Berlino (1991); Musée de l’Abbaye Sainte-¬Croix, Les Sables d’Olonne (1991); In Arco, Torino (1995); Castel Sant’Elmo, Napoli (2004); Certosa di San Michele, Capri (2004); Istituto Italiano di Cultura, New York (2005); Pier 17 Waterfront, New York (2005); Flora Bigai, Pietrasanta (2008); Niccoli, Parma (2008); MAC di Niteroi, Rio de Janero (2009); PAN, Napoli (2009); Ronchini, Terni (2011); Studio Trisorio, Napoli (2012); Ronchini Gallery, Londra (2012). Le sue opere sono esposte, inoltre, nel Museo di Capodimonte a Napoli, nell’università Bocconi a Milano, nell’aeroporto Capodichino a Napoli.