Il Panno Lana che ha reso celebre il Casentino, torna in primo piano e si fonde con l’arte. Sarà la lana infatti a trasformare i vecchi luoghi di lavoro in nuovi luoghi d’arte, seguendo il filo rosso della creatività. L’arte rende omaggio alla grande tradizione della tessitura in Casentino, con un’iniziativa che porta i nuovissimi lavori dell’artista aretino Franco Fedeli all’interno degli spazi suggestivi dell’ex Lanificio di Stia. I coloratissimi arazzi appesi al soffitto, faranno parte di Oser, la mostra organizzata dal Comune di Stia in collaborazione con la Fondazione Luigi e Simonetta Lombard inaugurata sabato 21 luglio. Poi, fino al 16 settembre, sarà visitabile ad ingresso gratuito tutti i giorni dalle ore 16 alle 19, nel week end e nei festivi anche la mattina dalle 10 alle 12.
Artista eclettico, formatosi all’Accademia di Firenze, Franco Fedeli espone in Italia e all’estero dalla fine degli anni ’60. Suoi punti di riferimento sono i grandi maestri rinascimentali, ma anche Bosch, El Greco e Goya, a cui si rifà per la tensione interiore e la visionarietà. Proprio ai maestri rinascimentali e alle loro botteghe, dove si sperimentavano continue innovazioni tecniche ed artistiche, continua ad ispirarsi Fedeli nella ricerca di strumenti sempre diversi di comunicazione artistica, usando colori, suoni e parole in modo alchemico e arricchendoli di simboli e significati. In occasione della mostra di Stia, con grande originalità Franco Fedeli ha creato alcune opere tessili utilizzando il Panno Casentino. I suoi quadri metafisici si sono trasformati così in qualcosa di materico, dove il tessuto di lana con il famoso ricciolo, tinto nei vari colori, diventa grazie alla maestria dell’artista una scultura, un bassorilievo. Fedeli si rapporta così alla storia dell’intera vallata e alla secolare operosità dei suoi abitanti: presentando il Panno Casentino non solo come tessuto idoneo a ripararsi dal freddo, ma come una vera e propria opera d’arte. Il maestro trasforma gli spazi, che ospitavano in origine telai e macchinari tessili, da luoghi di produzione a luoghi d’arte.